venerdì 27 agosto 2010

Educazione Civica ed Educazione Fisica


Quando si parla di "riforma della scuola", c'è da tremare.
Negli ultimi anni, ogni "riforma" è stata, in realtà, una "controriforma".
Ci ha provato prima Berlinguer. Fallendo.
Poi è toccato alla Moratti. Altro fallimento.
Oggi ci prova la Gelmini: non ne parliamo proprio.
Fallimento su fallimento, il sistema formativo ed educativo italiano ha sfornato orde di ignoranti, cittadini senza cittadinanza, individui fisicamente impreparati.

Due delle materie più bistrattate, per non dire dimenticate, della scuola italiana sono l'Educazione Civica e l'Educazione Fisica.
Hanno anche cambiato nome alle suddette, ma la sostanza non è cambiata: dimenticate.
Completamente dimenticate.
Ed oggi ci ritroviamo ragazzi che escono dalla scuola con un diploma e non sanno un acca delle leggi (giuste o sbagliate) o delle istituzioni (inefficienti) della nostra Repubblica.
Per non parlare della forma fisica! Se non fosse per le attività sportive fatte fuori dall'orario scolastico (e neanche da tutti i giovani italiani), i nostri ragazzi allenerebbero il loro corpo solo a scuola: due ore a settimana, in palestre improvvisate, con strumenti inadatti e metodologie vetuste.

E' frequente trovarsi di fronte ragazzi e ragazze che conoscono vita, morte e miracoli dei finalisti del Grande Fratello, ma non sanno che tipo di repubblica è l'Italia, chi è e cosa fa il Presidente della Repubblica, oppure la differenza tra un decreto legge ed un referendum.
E' altrettanto frequente trovarsi di fronte ragazzi e ragazze scafandrati nel fisico, ingrassati dall'ultimo Mc Donald's menù, i quali pur di vestirsi alla moda si costringono dentro magliette attillate che mettono in evidenza solo il grasso. Una gioventù senza forza, senza nerbo, scoordinata.

Una reale e profonda riforma del sistema educativo e formativo italiano non può e non deve prescindere dall'educazione civica e dall'educazione fisica.

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